Partiamo subito da una distinzione: una autofattura contiene i medesimi elementi di una fattura ordinaria, tuttavia il risultato per cui viene applicata è diverso.
A cosa serve quindi l’autofattura?
È un documento di vendita che chi ha Partita IVA emette verso sé stesso, oppure emette in qualità di cedente/cessionario, o come cliente per conto del fornitore. La diversità rispetto alla fattura ordinaria sta nel fatto che chi emette non è il soggetto “attivo” dell’operazione ma il cessionario del bene, ovvero committente del servizio che è obbligato a liquidare l’IVA in sostituzione del fornitore.
Dal 1 gennaio 2019 le autofatture e le operazioni interne sono considerate vere e proprie fatture, quindi vanno emesse in formato elettronico e inviate tramite lo SDI.
Quando si può utilizzare?
Le autofatture si possono emettere per i seguenti casi:
- Fatturazione di omaggi: se decidi di regalare uno o più prodotti della tua azienda come omaggio a un tuo cliente, per registrare tale omaggio senza addebitargli costi l’autofattura è il metodo giusto. Tale documento includerà la descrizione dei beni ceduti a titolo gratuito con indicato il prezzo e l’IVA.
- Come denuncia: nel caso in cui la tua azienda non abbia ricevuto una fattura imponibile IVA entro i 4 mesi dall’avvenuta prestazione/ trasferimento dei beni, è necessario che l’azienda stessa emetta una fattura includendo i dati rilevanti. Questo serve per regolare i conti nonostante non ci sia la fattura del fornitore.
- Autoconsumo di beni aziendali: se usufruisci dei prodotti aziendali per uso personale o devi svuotare l’azienda dai tuoi prodotti, tutti questi beni che vengono utilizzati e non regolarmente venduti necessitano autofattura per regolare i conti.
- Adempienza della regola del reverse charge: nel caso in cui la fatturazione sia soggetta al reverse charge, è necessario emettere una autofattura per certificare la transizione.
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